Agorafobia
Come indicato dal DSM-V (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - Quinta edizione), i disturbi d’ansia sono caratterizzati da paura e ansia eccessive, associate a comportamenti non adeguati in relazione al contesto.
I disturbi d’ansia differiscono l’uno dall’altro per la tipologia di situazioni e oggetti temuti o evitati e per lo specifico contenuto dei pensieri e delle credenze ad essi associati (ideazione cognitiva).
Da un punto di vista evolutivo, livelli adeguati di paura e ansia rappresentano risposte naturali e adattive, che consentono all’individuo di far fronte a una minaccia imminente, reale o percepita, oppure di anticipare una minaccia futura, preparandosi ad affrontarla.
Nei disturbi d’ansia, la paura e l’ansia non assumono un carattere temporale transitorio, in risposta a specifiche situazioni stressanti, ma si manifestano in modo persistente, con un’intensità eccessiva rispetto alla situazione presente.
Ciò può condurre a comportamenti pervasivi di evitamento, finalizzati a ridurre il livello di paura o ansia percepite, attraverso l’allontanamento dalle situazioni temute, anche al fine di limitare i pensieri disturbanti che emergono in quei frangenti.
Le persone con agorafobia si sentono spaventate e ansiose in almeno due delle seguenti situazioni: utilizzare trasporti pubblici (come automobili, autobus, treni, aerei, navi), trovarsi in spazi aperti (come mercati, parcheggi, ponti), trovarsi in spazi chiusi o ristretti (come negozi, cinema, teatri), stare in fila o tra la folla, oppure essere fuori casa da soli in altri frangenti.
L’individuo con agorafobia teme queste situazioni in quanto pensa che potrebbe essere difficile fuggire o che sarebbe impossibile ricevere soccorso nel caso in cui si sviluppassero sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti. Questi scenari inducono quasi sempre paura o ansia eccessive e sono spesso evitate, richiedendo talvolta la presenza di un accompagnatore.
La psicoterapia cognitiva costituisce un’efficace modalità di trattamento dell’agorafobia, facilmente integrabile con un’eventuale terapia farmacologica. Il percorso psicoterapeutico si realizza attraverso un processo conoscitivo che facilita l’integrazione di pensieri ed emozioni, favorendo cambiamenti che interessano il vissuto della persona e il suo comportamento.
A un livello profondo, riguardante il mondo interno all’individuo, tali modificazioni corrispondono ad una ristrutturazione cognitiva ed emotiva che la persona effettua nei confronti di sé stessa e delle situazioni in cui è immersa. Sono coinvolti in tale processo sia gli aspetti razionali del suo pensiero, logici ed espliciti, sia la sfera dei suoi affetti e delle sue emozioni.
La psicoterapia cognitiva favorisce in tal modo il raggiungimento di un equilibrio dinamico in grado di permettere alla persona un’adeguata gestione della sintomatologia propria dell’agorafobia, consentendo un migliore adattamento alle diverse situazioni di vita e un adeguato funzionamento personale.
NOTA: i contenuti informativi presentati su queste pagine, seppur formulati su base scientifica, non costituiscono né un invito, né una raccomandazione ad usufruire di specifici servizi di natura sanitaria. Le informazioni rese disponibili servono come informazione supplementare e non intendono sostituire il giudizio clinico del medico curante e di altri professionisti sanitari. Il consulto con lo specialista rimane essenziale per ottenere dettagli sullo stato di salute individuale e per ricevere indicazioni terapeutiche personalizzate.